Cosa c’è da sapere sugli incentivi fotovoltaici per il settore agricolo

Una premessa da cui partire è la differenza che esiste tra agrivoltaico ed agrisolare.
Con agrivoltaico si definisce l’uso di un terreno sia per produrre energia fotovoltaica, grazie all’installazione di pannelli solari, sia per realizzare attività agricole e di allevamento . La normativa di riferimento per questi impianti è il D.lgs. 8/11/2021 n. 199 di “Attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2018, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili” la direttiva RED II. Il Decreto è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.285 del 30 novembre 2021, ed è in vigore dal 15 dicembre 2021.
In attuazione della Direttiva RED II, l’Italia si pone come obiettivo quello di accelerare il percorso di crescita sostenibile del Paese, per raggiungere gli obiettivi europei al 2030 e al 2050 ed in coerenza con le indicazioni del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) e tenendo conto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il PNRR, in particolare, prevede che la misura di investimento dedicata allo sviluppo degli impianti agrivoltaici contribuisca  alla sostenibilità non solo ambientale, ma anche economica delle aziende coinvolte. L’investimento previsto dal PNRR si pone infatti il fine di rendere più competitivo il settore agricolo, riducendo i costi  di approvvigionamento energetico (ad oggi stimati oltre il 20 per cento dei costi variabili delle aziende e con punte ancora più elevate per alcuni settori erbivori e granivori), e migliorando al contempo le prestazioni climatiche ambientali.

AgrisolareL’agrisolare riguarda invece l’installazione di impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale. Tra le novità più interessanti di questo ultimo periodo non possiamo non segnalare la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n.152 del 1 luglio 2023, del decreto del MASAF del 21 aprile 2023, “Interventi per la realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, da finanziare nell’ambito del PNRR”.  Il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF) mette sostanzialmente in campo le risorse destinate all’efficientamento energetico degli edifici agricoli, zootecnici e agroindustriali. Premesso che questa misura prevista dal Pnrr, con un fondo da un miliardo di euro, contempla finanziamenti a fondo perduto fino all’80% per la realizzazione di impianti fotovoltaici, possiamo dare conferma che l’obiettivo principale sia quello di favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili e la riduzione dei costi di produzione delle imprese.
Venendo ad analizzare il decreto nei suoi punti salienti possiamo riassumere che in questo vengono elencate le regole per accedere agli incentivi nell’ambito del PNRR : si tratta di contributi a fondo perduto per l’installazione di pannelli fotovoltaici con potenza compresa tra 6 kWp e 1 MWp.

Chi sono i beneficiari ?
I beneficiari del bando in questione sono gli edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale. Per maggiori dettagli, fare riferimento alla lista dei codici ATECO ammessi.

Quali ulteriori tipi di intervento sono previsti ?
Vengono inoltre incentivati interventi di miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture, eseguiti però contestualmente all’ installazione come la rimozione e lo smaltimento dell’amianto, l’isolamento termico dei tetti e la realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto.

Limiti di spesa:
Vengono inoltre fissati dei limiti di spesa  pari a 1500 euro/kWp che potranno essere incrementati fino ad ulteriori 1000 euro kWp se vengono installati anche sistemi di accumulo. Il tetto massimo ammissibile per i sistemi di accumulo è fissato nell’ importo di 100mila euro.

Ripartizione delle risorse :

  • 80% di contributo a fondo perduto per le imprese agricole di produzione primaria su tutto il territorio nazionale nei limiti dell’autoconsumo, con la nuova fattispecie dell’autoconsumo condiviso (700 milioni di euro);
  • 30% di contributo a fondo perduto (con maggiorazioni per PMI aree svantaggiate) e possibilità di vendita dell’energia prodotta senza vincolo di autoconsumo, per imprese agricole di produzione primaria (75 milioni);
  • fino all’80% di contributo a fondo perduto e possibilità di vendita dell’energia prodotta sul mercato, senza vincolo di autoconsumo, per le imprese di trasformazione di prodotti agricoli (150 milioni di euro);
  • 30% di contributo a fondo perduto (con maggiorazioni per PMI e aree svantaggiate) e possibilità di vendita dell’energia senza vincolo di autoconsumo, per imprese della trasformazione da agricolo in non agricolo

Scadenza:
Un’ultima informazione importante: i beneficiari degli incentivi dovranno realizzare, collaudare e rendicontare gli interventi entro 18 mesi dalla data della pubblicazione dell’elenco dei soggetti ammessi agli incentivi. La realizzazione degli interventi dovrà avvenire entro il 30 giugno 2026.

Novità dell’ ultima ora:
In data 21 Luglio 2023 il Ministero dell’agricoltura ha pubblicato l’avviso in cui vengono indicate le modalità di presentazione delle domande, una lista di documenti fondamentali e le regole operative stilate dal GSE.
Gli incentivi potranno essere richiesti dal 12 Settembre dalle ore 12:00 .

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