Dal 17 al 19 giugno si è svolta a Bologna la tradizionale “Repubblica delle Idee”. Negli anni ho partecipato a diversi incontri ma la rassegna 2022 si è distinta e merita apprezzamenti per aver trasformato come non mai la città in un proficuo laboratorio, dove tra incontri e racconti si sono aperti spazi di interazioni che hanno reso ancora più efficace l’ essenza stessa della manifestazione.
Personalmente ho avuto la fortuna di partecipare al workshop con Diletta Bellotti, una giovane attivista che non ha mancato di invitare al coraggio. Tra lavagne e pennarelli è stato possibile condividere e fissare idee che ispirassero un dibattito ma anche un confronto generazionale su tematiche ambientali.
Ovviamente un punto di convergenza si è trovato nel porre l’urgenza di agire nel tempo più breve come priorità . Il bisogno di agire subito, ma anche “impellenza”, “responsabilità” e “partecipazione” sono i termini ricorrenti.
La responsabilità delle azioni singole e collettive ma soprattutto l’obiettivo di far prevalere il coraggio sulla paura sono inoltre emerse come ulteriori necessità. Venendo a delle soluzioni concrete si è suggerito ad esempio di creare piattaforme digitali dove tutti possano esprimere le proprie idee, a tal proposito servirebbe una rivoluzione dei media che diventerebbero “il laboratorio” delle idee per eccellenza. Luoghi dove tutti possano avere una voce, dove si possa perfino sbagliare anche perché senza sbagli non si fanno progressi e questi non vanno confusi con lo sviluppo ma come apporto concreto al bene comune. Sono solo alcune delle riflessioni fissate poi in un hashtag finale, chiesto ad ognuno dei partecipanti.
‘Sfidiamo insieme il futuro in bilico’ è lo slogan che rappresenta il filo rosso di questo evento.
Oltre ai vari workshop ho assistito anche ad un incontro “in piazza”, moderato dal direttore di Repubblica Maurizio Molinari in cui sono intervenuti il Commissario Europeo all’Economia Paolo Gentiloni, l’Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi, il Presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.
Al centro della conversazione “I bisogni energetici del Paese e la necessità di sottrarsi al ricatto russo.”
Venendo ai singoli relatori e alle loro dichiarazioni più significative:
“Il gas algerino – spiega Descalzi – è più che raddoppiato, in questo momento dà 64 milioni di metri cubi. Abbiamo il Tap, tutti gli Lng (gas naturale liquido) vanno al massimo, a 47 milioni di metri cubi al giorno. Razionamenti? In questo momento non bisogna temere nulla. Dalla Russia mancano 30 milioni di metri cubi, ma c’è un’offerta superiore alla domanda, 200 milioni di metri cubi contro 150-160. Non dobbiamo allarmarci per cose che possono accadere tra 4-5 mesi, dobbiamo fare in modo oggi che queste cose non accadano”.
Non sono mancati momenti di “suspence” dovuti ad una contestazione pacifica in cui sono stati mostrati due striscioni. Interessante il momento in cui a Piazza S. Stefano è stato fatto salire sul palco un rappresentante di “Extinction Rebellion” a dimostrazione della buona volontà di dare spazio alle idee, anche quelle più radicali ed impopolari.
“L’indipendenza energetica è la grande sfida”, spiega Gentiloni parlando delle ricadute sull’economia dell’aumento del costo dell’energia, sicuro che ci siano le condizioni per “evitare una recessione, per evitare – insiste – all’Unione Europea una crisi simile a quella di 10 anni fa. Ci sono però dei passaggi cruciali da affrontare per diversificare gli approvvigionamenti energetici” e liberarsi dalla dipendenza della Russia. Questione strategica per Descalzi, per il quale il passo principale è ora proprio procedere con gli approvvigionamenti necessari a far fronte ai picchi dei mesi invernali.
“E’ importante stoccare, perché dobbiamo riuscire ad avere almeno un 70-80% di stoccaggi per ottobre per far fronte alle punte di domanda. Questo inverno che è quello più critico, perché con l’arrivo dei rigassificatori e con ulteriori contributi e diversificazioni che vengono non solo dal gas ma anche dalle rinnovabili e da tutto il processo di transizione, i prossimi inverni saranno molto più sicuri.
“L’aumento delle bollette? Dipende se il nostro governo riuscirà a dare una stretta al prezzo del gas, che è ciò che incide di più sul loro aumento. L’Europa e l’Italia hanno la forza di trovare delle soluzioni”, rassicura l’AD di Eni che sull’ipotesi di un blocco totale delle forniture di gas russo afferma: “Penso che con l’azione forte che adesso sta guidando il Governo si possa superare l’inverno”.
Cautela, pacato ottimismo e pragmatismo sembrano essere le parole d´ordine che hanno accompagnato questa interessante tre giorni in cui si mi è sembrato di percepire una inclusività costruttiva.