L’Italia verso il piano RePowerEU 30

Eolico e solareOrmai la strada è tracciata, la sfida sta negli obiettivi e nel superare le barriere culturali e burocratiche. Ciò che ormai è chiaro è che la partita decisiva si giocherà nel campo della produzione elettrica,  in cui le rinnovabili potranno dare il loro massimo contributo.

Guardano indietro al 2022 eolico e solare hanno dato un aiuto essenziale al consumo elettrico europeo, con il 24% di quota sulla generazione elettrica, che ha evitato l’importazione di 70 miliardi di metri cubi di gas, per un costo di 100 miliardi di euro (fonte: “More renewables, Less inflation” di E3G ed Ember). 

Per quanto riguarda la potenza installata, lo scorso anno vede una crescita importante sia sul fronte eolico, con 15 GW di nuovi impianti, sia nel fotovoltaico, con ben 41 GW di nuova potenza. E questo è stato possibile in un anno estremamente difficile per l’approvvigionamento di materiale.  Se possiamo ritenerci soddisfatti del salto fatto rispetto al 2021 (eolico +33%, fotovoltaico +47%), non possiamo ignorare le difficoltà che esistono a livello autorizzativo: attualmente in Europa sono bloccati 80 GW di progetti eolici. 

Spostando il focus sul mercato fotovoltaico, il trend di crescita è davvero impressionante e la crescita prevista nel 2023 si attesta attorno ad ulteriori 50 GW, con un target atteso al 2026 di 85 GW. La Germania è sempre in testa alle installazioni con una crescita del 2022 di quasi 8 GW.

Piano RePower30 Italy
Elaborazione Economia del Corriere della Sera – Dati Elettricità Futura

In Italia la situazione, benché in miglioramento, procede ancora con il freno a mano, soprattutto nell’eolico che nel 2022 non ha raggiungo nemmeno un gigawatt di nuova potenza, con una capacità cumulata che rimane sulla soglia dei 12 GW.  Il fotovoltaico è sicuramente andato meglio dell’eolico, con i suoi 2,6 GW di potenza installata lo scorso anno, che ci portano al sesto posto nella classifica europea… non abbastanza per quello che viene chiamato “Il Paese del sole”!
L’aspetto positivo su cui riporre grande fiducia è lo sblocco della soglia del gigawatt annuale, che non si vedeva dal lontano 2014, quando il mercato fotovoltaico italiano si fermò davanti alle incertezze normative e alle difficoltà autorizzative. I dati evidenziano come il segmento residenziale abbia trainato la crescita, grazie sicuramente al regime del Superbonus e agli elevati prezzi dell’elettricità, questi ultimi soprattutto hanno migliorato l’attrattività di modelli di business basati sull’autoconsumo. 

 


Quali prospettive?

Per quanto riguarda l’Italia, l’associazione Elettricità Futura prevede buoni trend di sviluppo. Dal 2023 al 2026 il Paese potrebbe installare dai 16,6 ai 34 GW di nuova potenza. Rimango però le barriere autorizzative, una grande sfida per i progetti più grandi, che spesso rimangono in balia delle sovraintendenze, e la ormai ben nota sindrome Nimby (Not in my backyard) associata ai falsi miti, come quello che il fotovoltaico in mano alle lobby vada a sottrarre spazio per l’agricoltura.  Queste sfide potranno essere superate solo con progetti di condivisione perché se da un lato deve cambiare il mix produttivo dell’energia, dall’altro devono cambiare anche i modelli di consumo. Negli ultimi anni sono stati normati diversi strumenti come i PPA (power puchasing agreement), l’autoconsumo collettivo, le Comunità energetiche, gli investimenti collettivi che coinvolgano tutti gli stakeholders coinvolti nella realizzazione degli impianti. La sfida sta nel metterli in pratica massimizzando i benefici per tutti: i cittadini in primis, le aziende, il sistema elettrico nazionale e, non meno importante, il nostro ambiente! 

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