Regole per la sostituzione di componenti in impianti FV incentivati

Procedure per il revamping del GSENel corso della vita di un impianto fotovoltaico, può capitare con buona probabilità di dover sostituire delle componenti, in particolare moduli e inverter. Quando si tratta di impianti incentivati dai vari Conti Energia, vanno tenute ben presenti le Procedure stilate dal GSE (Gestore Servizi Energetici). 

Le Procedure, aggiornate nell’aprile 2023, contengono una serie di misure volte a snellire gli adempimenti necessari al fine di comunicare al GSE l’avvenuta realizzazione degli interventi, ampliando da un lato l’insieme degli interventi non significativi, per i quali i Soggetti Responsabili non sono più tenuti a inviare comunicazioni e ad attendere la relativa istruttoria del GSE, e prevedendo, dall’altro, una decisa razionalizzazione delle regole da osservare per gli interventi significativi, con l’obiettivo di salvaguardare l’efficienza del parco fotovoltaico, nel pieno rispetto dei principali requisiti che hanno garantito l’accesso agli incentivi.

Tra gli interventi significativi, per cui è prevista la comunicazione al GSE ci sono la sostituzione di moduli e inverter che non è però richiesta per  impianti di potenza pari o inferiore a 3 kW. Questi impianti sono infatti esonerati dall’obbligo di comunicazione dell’avvenuta realizzazione degli interventi, fatta eccezione per l’installazione di sistemi di accumulo dell’energia prodotta e per la sostituzione o rimozione definitiva dei moduli fotovoltaici.

Il Soggetto Responsabile è tenuto in ogni caso a conservare tutta la documentazione relativa agli interventi realizzati per eventuali controlli.

Moduli per il revampingRegole per la sostituzione dei moduli fotovoltaici

I moduli fotovoltaici dell’impianto possono essere sostituti per interventi di ammodernamento o manutenzione. I punti principali delle Procedure del GSE, alle quali deve prestare attenzione il Soggetto Responsabile dell’impianto, riguardano:

    • Certificazioni: nel documento del GSE sono riportate le norme CEI-EN che i moduli fotovoltaici devono possedere per essere idonei alla sostituzione in impianti incentivati. Per gli impianti a cui sono state riconosciute le tariffe maggiorate per il “made in Europe” (secondo i DD.MM. 5 maggio 2011 e 5 luglio 2012) sono richiesti anche un Attestato di controllo del processo produttivo in fabbrica (Factory
      Inspection Attestation) e le certificazioni ISO 9001 (Sistema di gestione della qualità), ISO 45001 (Sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro) e ISO 14001 (Sistema di gestione ambientale), rilasciate al produttore dei moduli da organismi di certificazione accreditati a livello europeo o nazionale.
    • Potenza finale dell’impianto:  in tutti i casi di sostituzione dei moduli, per facilitare e rendere possibile l’eventuale riconfigurazione delle stringhe di moduli, necessaria per garantire il corretto funzionamento dell’inverter, sono ammissibili soglie percentuali di incremento del valore della potenza elettrica nominale dell’impianto e, nel caso di impianti multi-sezione, della singola sezione, secondo le seguente regola: 
      • fino al 5%, per gli interventi su impianti con potenza nominale non superiore a 20 kW;
      • fino all’1%, per gli interventi su impianti con potenza nominale superiore a 20 kW.
    • Smaltimento dei moduli dismessi: il Soggetto Responsabile deve indicare al GSE la destinazione finale del componente rimosso dall’ impianto anche al fine di garantire il rispetto della normativa vigente in materia di smaltimento dei moduli fotovoltaici a fine vita, in accordo alle “Istruzioni Operative per la gestione e lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici incentivati” pubblicate sul sito internet del GSE.

Nel caso di interventi di manutenzione o ammodernamento tecnologico di impianti integrati con caratteristiche innovative (BIPV) e per gli impianti a concentrazione (CPV), incentivati ai sensi dei DD.MM. 5 maggio 2011 e 5 luglio 2012, si prevede la possibilità di effettuare interventi di sostituzione nell’ambito dei quali installare moduli di tecnologia tradizionale che rispettino le suddette disposizioni in materia di certificazioni dei moduli. In tali casi, il GSE ridetermina la tariffa incentivante riconoscendo, a decorrere dalla data di conclusione dell’intervento e sino alla scadenza della convenzione, la tariffa prevista dallo specifico Decreto di riferimento in relazione alla fascia di potenza individuata e alle altre caratteristiche principali dell’impianto (tariffa per gli impianti fotovoltaici tradizionali).

Inverter per il revampingRegole per la sostituzione degli inverter 

I nuovi inverter installati nell’ambito di un intervento di sostituzione su impianti in relazione ai quali è stata riconosciuta la maggiorazione per il “made in Europe”  (di cui all’art. 5, comma 2, lett. a) del D.M. 5 luglio 2012) , oltreché essere conformi alle norme di settore e a quanto previsto dalle Delibere dell’ ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambienti) in materia di connessione degli impianti e dai Gestori di Rete nei propri regolamenti di esercizio, devono essere dotati anche dell’Attestato di controllo del processo produttivo in fabbrica (Factory Inspection Attestation) rilasciato, ai fini dell’identificazione dell’origine del prodotto, da un ente di certificazione accreditato EN 45011.

Regole per l’installazione di un sistema di accumulo

I principi di riferimento e le indicazioni in merito alla realizzazione di interventi di installazione di sistemi di accumulo dell’energia prodotta, disciplinati dalla Delibera dell’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico n. 574/2014/E/EEL e ss.mm.ii., sono indicati nel documento “Regole tecniche per l’attuazione delle disposizioni relative all’integrazione di sistemi di accumulo di energia elettrica nel sistema elettrico nazionale ai sensi della Deliberazione 574/2014/R/EEL e s.m.i.” pubblicato dal GSE sul proprio sito internet.

Per maggiori informazioni e per scaricare le Procedure applicative del GSE, potete visitare il sito istituzionale.

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