1° Rapporto Censis – Green&Blue, giugno 2022

Rapporto Censis 2022, Green&BlueOgni transizione è un processo di lunga durata che presuppone il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali, delle imprese e delle famiglie e si costruisce passo passo rimodulando strumenti e obiettivi, piani operativi e interventi finanziari”.

Partendo da tale premessa, questo documento nasce dalla necessità di analizzare aspettative e consapevolezza degli italiani rispetto alla transizione e si spera svolta ecologica in atto.
Per rendere questa analisi puntuale ed efficace ci si è avvalsi per la prima volta di un indicatore, il Green&Blue index che ne rileva lo sviluppo sul territorio.
Venendo al dettaglio, questa analisi svolta dal Censis e descritta nel primo Rapporto sulla transizione ecologica permette di individuare il grado di conoscenza ma anche le aspettative riposte dagli italiani in tema di  economia verde e sostenibilità. Questo prezioso strumento di valutazione ci permette di carpire inoltre il livello di avanzamento rispetto ai traguardi globali ma anche di fotografare a livello locale l’effettivo conseguimento degli obiettivi prefissati.
L’urgenza di redigere e formalizzare questo rapporto nasce dal fatto che si voleva capire come gli italiani reagissero, percepissero e si ponessero rispetto alle soluzioni correlate ai problemi derivanti dal progresso tecnologico e sviluppo sociale.
Prima di venire ai dettagli dell’esito della analisi condotta bisogna anzitutto dare una definizione di Green&Blue Index. Con questo termine si indica il prodotto di una analisi effettuata avvalendosi di 26 indicatori articolati che vanno a definire il campo di azione complessivo della transizione, focalizzando in particolare tre dimensioni specifiche che vanno dal grado di sviluppo nella transizione a livello locale, al livello di popolazione residente ed infine delle imprese.
Mentre per le prime due dimensioni si parla di “fotografia” dello stato attuale mentre per la terza, che riguarda le imprese, ci si basa su un percorso iniziato nel 2016.
Il primo dato che emerge e che può essere visto come confortante è che il 92,2% degli italiani ritiene rapidi , necessari e drastici i cambiamenti per affrontare l’emergenza climatica in corso, il 34% ritiene che sia compito delle istituzioni internazionali guidare questo cambiamento, il 25,5% che le imprese debbano cambiare i processi produttivi e il 23,9% che competa anche ai cittadini.
Si è raggiunta un’ampia consapevolezza che il successo sia raggiungibile solo adeguando ed orientando i propri comportamenti di acquisto e consumo quotidiani ad un etica che preveda ad esempio l’acquisto di elettrodomestici a basso consumo, la riduzione della temperatura del riscaldamento o lo spegnimento delle luci se non necessarie come di TV e pc se non utilizzati.
La chiave di lettura che fa riflettere e ben sperare è data dal fatto che questi numeri rivelano che una larga parte di popolazione ma anche di imprese si senta “responsabile ” rispetto a questo processo di trasformazione e delle sue conseguenze.
In sintesi possiamo affermare con serenità che dai dati e dalle classifiche emerge che il processo di “metabolizzazione” di questa epocale trasformazione sia in atto e stia subendo una forte accelerata, dimostrando per una volta una maturità sorprendente ed inequivocabile.
Per i più curiosi, il rapporto Censis è scaricabile e consultabile online, potrete così scoprire le città più virtuose.

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