Festival vicino/lontano: La sfida della transizione energetica

Ogni anno a Udine si svolge un Festival interessante ed eclettico che si chiama “vicino/lontano”, Premio Terzani.
Nell’ambito di questa manifestazione, svoltasi dal 11 al 15 maggio, ho avuto il piacere di assistere ad una round table sul tema “La sfida della transizione energetica”.

Tema questo non solo attuale ma fondamentale per decidere delle sorti economiche e geopolitiche dell’Europa.

Fra i relatori erano presenti :

  • Chicco Testa, Presidente di FISE Assoambiente , già presidente di Legambiente oltre cha autore di molti testi interessanti tra cui “ Tornare al nucleare” domanda amletica e attuale;
  • Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente;
  • Giuseppe Zollino, professore di tecnica ed economia dell’energia presso l’università di Padova;
  • Antonio Massarutto professore di economia applicata all’università di Udine, in qualità di moderatore.

Il focus del dibattito è stata la sfida che l’Europa ha di fronte per raggiungere la decarbonizzazione e portare avanti il progetto ambizioso della transizione energetica in tempi ormai brevissimi.
Purtroppo la guerra in Ucraina ha aggiunto una dimensione geopolitica che ha portato per la prima volta a dover riflettere seriamente sulla vulnerabilità dal punto di vista della dipendenza energetica e sulla conseguente necessità di dover diversificare le fonti approvvigionamento. Dobbiamo essere pronti a governare tutte le implicazioni e conseguenze.

Ho trovato interessante da parte dei relatori l’utilizzo della metafora del “dover attraversare il fiume per raggiungere l’altra sponda” ossia riuscire entro il 2060 a non emettere più CO2. Si è parlato anche di come si stiano muovendo ad Est. La Cina ad esempio ha deciso di diversificare investendo in rinnovabili, in nucleare e purtroppo ancora una volta in energie fossili.
Il dato incredibile è stato piuttosto la constatazione di un incremento dell’ utilizzo di queste ultime soprattutto da parte di India e Cina.
Dall’altra parte, emergono anche soluzioni virtuose come il progetto Orka in Islanda  (Orka in inslandese significa “energia”): si tratta del più grande impianto al mondo per catturare la CO2 dall’aria. È un piccolissimo primo passo: in un anno può ridurre le emissioni di 800 auto.

Un accento è stato posto sull’efficientamento energetico inteso quale insieme delle operazioni utili ad ottimizzare lo sfruttamento delle fonti energetiche ma anche sulla rilevanza della ricerca tecnologica che è stata tristemente trascurata, in quanto priva di finanziamenti.
Tutti i relatori si sono trovati d’accordo dell’indicare quale priorità lo sviluppo innovativo in ambito di batterie e sistemi di stoccaggio, con uno sguardo positivo e lungimirante su realtà ormai definite a livello normativo, come le ormai comunità energetiche.
Forse impareremo tutti ad utilizzare l’ energia in maniera più consapevole, questo l’ augurio, per  una prima manifestazione di buon senso auspicato. Ci piace essere sostenitori del wishful thinking quindi, che in tempi non biblici, riusciremo ad approdare all’ altra sponda del fiume. Quel che è certo è che possiamo tutti dare il nostro contributo. 

Lascia un commento